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martedì 30 marzo 2010

Vuoi scoprire se Sei Visivo Auditivo o Cinestesico?Compila il test e nel mio sondaggio scrivi quale prevalenza hai ottenuto.

•Quando comunico un'idea o una mia riflessione:

a. per prima cosa faccio il punto della situazione e se necessario tendo a schematizzare ciò che dico
b. mi preoccupo di trovare le giuste parole e il giusto tono per esprimerla
c. sono portato a illustrare gli aspetti concreti dell’idea



•Di un discorso importante ricordo maggiormente:

a. il quadro d’insieme di ciò che è stato detto
b. le parole esatte di quanto ho ascoltato (con particolare riferimento a citazioni, aneddoti, proverbi, etc)
c. la sensazione positiva o negativa che ho provato



•Quando seguo un dibattito a cui partecipano dei politici mi fido maggiormente:
a. dell’espressione del volto, più o meno sincera, di chi parla
b. dell’autorevolezza e credibilità manifestata per mezzo delle parole
c. della sensazione “viscerale” di fiducia, che va al di là di ciò che dicono



•Di una persona conosciuta in vacanza e che poi non ho più rivisto, rammento

a. il volto ma non il nome
b. il nome ed il suo modo di parlare (inflessioni dialettali, tono della voce più o meno caldo o stridente etc.)
c. ricordo la sensazione (positiva o negativa, di simpatia o d’antipatia) che mi comunicava



Se devo parlare ad un gruppo di persone, mi viene spontaneo:

a. curare il mio abbigliamento e sottolineare ciò che dico con appropriati movimenti delle mani e dei miei gesti
b. modulare la voce per catturare l’attenzione di chi mi ascolta
c. trasmettere sensazioni di sicurezza dimostrando di trovarmi a mio agio



•Guardando una vignetta di satira politica, in genere mi diverte di più:

a. il modo in cui è ritratto ironicamente il politico
b. il contenuto di ciò che c’è scritto dentro la “nuvoletta” del fumetto
c. la sensazione d’ilarità e di canzonatura del personaggio rappresentato



•Se penso ai tempi della scuola, mi vengono in mente senza indugio:

a. i visi dei professori e dei compagni, con le loro peculiarità, (baffi, lunghezza dei capelli, occhiali, modo di vestire, accessori d’abbigliamento, segni particolari, etc.)
b. l’unicità delle voci che caratterizzavano professori e compagni
c. i patimenti per le interrogazioni o le soddisfazioni provate dopo aver meritato un bel voto


LA COMUNICAZIONE PERSUASIVA-->Ci sono tre tipi di persone:quelli che fanno accadere le cose,quelli che guardano accadere le cose,e quelli che si stupiscono di ciò che accade.

Nella società moderna siamo abituati a vedere solo la “facciata” delle cose
e delle persone, e ogni qualvolta ci prendiamo la cura di oltrepassare
questa parte superficiale, rimaniamo sorpresi di quanto scopriamo al suo
interno.
Il saper cogliere oltre le parole l’essenza delle cose, dei principi, degli
insegnamenti più profondi è basilare per arricchirsi di nuove e
straordinarie consapevolezze, per migliorare il livello e la qualità della
nostra vita, qualunque essa sia. Guardare oltre è la capacità di vedere le
cose per quelle che sono, e non per quelle che vogliamo che siano!
Dietro queste (apparenti) semplici conoscenze ci sono anni di studio,
ricerche, osservazioni fatte da persone che hanno impiegato decine di anni
per rispondere e per dare risposte concrete a queste domande.
Vi sono delle persone che sembrano essere “baciate” continuamente dalla
fortuna e dal successo. Altre che, con un minimo di impegno, ottengono
risultati straordinari. Negli anni Settanta, degli studiosi sul comportamento
umano si chiesero se queste persone avessero delle attitudini in comune
che, magari inconsapevolmente, applicavano nel loro contesto lavorativo,
sociale, familiare. Lo studio fu effettuato su famosi psicoterapeuti,
consulenti familiari, manager, sportivi, formatori, oratori, ministri di culto,
ecc. tutti accomunati dal fattore “successo”. Dopo anni di osservazione
scientifica, studi e sperimentazioni, si rilevò che queste persone
applicavano effettivamente tutti, degli specifici modelli di comportamento
e comunicazione. Cosa ancora più interessante era che questi modelli
funzionavano anche in chi, avendone appreso i principi, le modalità, le
tecniche, le mettevano in pratica, raggiungendo anch‘essi, risultati
straordinari e duraturi. È su questo concetto che si basa il primo avendone
appreso i principi, le modalità, le tecniche, le mettevano in pratica,
raggiungendo anch‘essi, risultati straordinari e duraturi. È su questo
concetto che si basa la Programmazione Neuro-Linguistica.

Ma cos’è la PNL?

La Programmazione Neuro-Linguistica (PNL) è una scienza che studia i
comportamenti delle persone di successo, analizzandone i modelli, ed
estraendone le tecniche pratiche da insegnare per superare qualsiasi
situazione (vita, lavoro, successo ). Attualmente è una delle scienze più
avanzate e utilizzate in tutto il mondo da consulenti, manager, sportivi,
esperti di formazione, studiosi e comunicatori di professione per
massimizzare le loro prestazioni. Considerata una delle più potenti
tecniche comunicative utilizzate negli ultimi 20 anni, la Programmazione
Neuro-Linguistica nasce e si sviluppa in California negli anni ‘70, con la
collaborazione del matematico Richard Bandler e del linguista John
Grinder.
In passato era riservata a pochi, a causa dell’elevato costo dei corsi e della
complessità dei libri sull’argomento. Attraverso lo studio dei
comportamenti delle persone di successo, la PNL ne identifica i modelli,
deducendone delle tecniche pratiche da insegnare per superare qualsiasi
situazione. Naturalmente il protagonista rimarrai sempre tu, con le tue doti,
le tue qualità, e la concreta volontà di migliorare attraverso delle fasi ben
definite di crescita e che si possono copiare prendendo a modello specifici
comportamenti.
Ciò che la PNL insegna è che ognuno di noi può cambiare la propria
vita in un istante, abbandonando i limiti, con la sola forza di volontà e
con tecniche concrete.
Ognuno di noi è lartefice del proprio destino, che è determinato
esclusivamente dalle nostre decisioni, e non dalle condizioni della vita
come molti credono.
C’è un grande sogno in ognuno di noi: vivere la nostra vita cercando di
trarre il massimo. Certo la vitalità, l’energia, il vigore sono importanti per
il raggiungimento di questo scopo. Tutto il resto in ogni caso è
costruzione, è esercizio, è studio, è applicazione. La consapevolezza, la
conoscenza di certe metodologie efficaci riconosciute a livello mondiale e
su milioni e milioni di persone, è un interessantissimo percorso da seguire
che ci rende forti, consapevoli di nuove e affascinanti verità, ci abitua a
carpire il meglio da ogni circostanza. Siamo noi che possiamo rendere
tutto migliore. Vedremo come la carica di ottimismo aumenta
vertiginosamente con l’esercizio e con l’utilizzo di tecniche.
A partire da Socrate, Confucio, Platone, Lao Tse, Leonardo da Vinci, il
pensiero positivo parte da uno stato d’animo filosofico. La tecnica del
“perché mi rallegro” risale a Confucio.
Non è un caso che le migliori tecniche creative dopo 25 secoli valgono
ancora e funzionano perché sono assolutamente attuali. La PNL stessa si
rifà al pensiero del passato. Ma proviamo adesso ad addentrarci nella
conoscenza della PNL . Nel campo della comunicazione, spesso e non a
caso, viene ribadito questo concetto: “La mappa non è il territorio” il
che significa che la nostra rappresentazione della realtà non riproduce
esattamente la realtà, ma è soltanto un’interpretazione filtrata attraverso le
nostre credenze, i nostri valori personali, un’interpretazione che possiamo
decidere di utilizzare a nostro vantaggio, per rendere più serena la nostra
esistenza. “Volere è potere” dicevano i saggi.
L’utilità della PNL: è un’esperienza personale per rinforzare corpo e
mente. La PNL tecnicamente sta per Programmazione Neuro-Linguistica,
scomponendone il nome possiamo individuarne le tre componenti
principali: Programmazione, ossia lavoro mentale che avviene
nell’individuo nel momento in cui riceve l’informazione; Neuro, perché
l’esperienza è filtrata ed elaborata dal nostro sistema nervoso attraverso i
cinque sensi; Linguistica, ovvero risposta agli stimoli ricevuti o affiorati
internamente, per cui avviene la relazione con l’esterno in modo verbale e
non verbale.
Ribadiamo adesso alcune delle svariate opportunità che ci offre la PNL
nella vita di tutti i giorni: La PNL è un modo di vivere positivo,
ottimistico, vincente. Insegna a trasformare ciò che ci impedisce di
progredire. Ottimizza le strategie che utilizziamo per lavorare, conoscere,
amare e vivere! Parole chiavi della Programmazione Neuro-Linguistica
sono:
libertà, scelta, auto-controllo, autonomia, salute mentale e potenza
della comunicazione basata sul feedback (sul riscontro).
La PNL aiuta a diventare le persone che avreste sempre voluto essere.
La PNL è un’opportunità per imparare ad utilizzare la nostra mente in
modo più funzionale.
Rafforza il coraggio e la volontà di trovare la fiducia nel nostro sentire
interiore e imparare a seguirlo.
Parlare di PNL equivale a parlare di creatività, imparare un nuovo modo di
affrontare la vita in tutte le sue sfaccettature, diventarne protagonisti e
artefici.
Con la programmazione Neuro-Linguistica s’impara a plasmare la qualità
delle immagini interne, e delle sensazioni affinché agiscano a nostro
beneficio.
La PNL ci rende consapevoli dei nostri modelli comportamentali e dei
nostri programmi inconsci, che possiamo modificare come desideriamo.
La PNL fornisce dei metodi che ci mostrano il “come” del lavoro di
trasformazione.

LA PNL IN ITALIA

La PNL è attiva in Italia dagli inizi degli anni ‘80, e ha sviluppato con
successo modelli e interventi usati nelle aziende, nelle scuole, nei centri
di formazione e oltretutto utilizzati dai terapeuti. Nel momento in cui ci si
avvicina alla Programmazione Neuro-Linguistica è necessario essere spinti
da un forte desiderio di partecipazione alla vita e curiosità verso
l’esplorazione del nuovo, focalizzarsi sul risultato che si vuole ottenere e
dedicare ai nostri progetti tutta l’energia che possiamo espandere.
La PNL è lo studio e il modellamento delle strategie di successo animate
da un pensiero positivo vincente delle persone che hanno raggiunto grandi
traguardi in tutti gli ambiti della loro vita. Un esempio di questa grandezza
è stato Milton Erickson (il maggiore esperto d’ipnosi dei nostri tempi) che
nonostante il suo handicap è riuscito a potenziare le sue qualità per aver
maggiore capacità di contatto con gli altri, arrivando ad diventare il
miglior comunicatore del suo tempo, benché avesse difficoltà anche nel
parlare.
Erickson, che conosceva molto bene la PNL, non risolveva mai una
problematica nel modo tradizionale. Affermava che non aveva un metodo,
si paragonava ad un pittore e diceva: «Un pittore quando dipinge deve
essere ispirato, e la stessa cosa accade a me quando mi trovo di fronte ad
una problematica, decido in quel momento cosa fare». Indubbiamente la
premessa di qualsiasi successo è una forte motivazione. Senza questa
spinta non procede nulla, quindi se volete raggiungere il vostro obiettivo
dovete continuamente mantenere vivo il fuoco dell’entusiasmo. La PNL
non insegna nulla, entra nelle nostre tempeste emotive nei nostri
complicati processi di apprendimento, in ciò che facciamo per costruire,
demolire e trasformare; scioglie e libera dai condizionamenti. La PNL
riconosce l’importanza dell’empatia, fondamentale per la buona riuscita
delle relazioni umane. A differenza delle terapie tradizionali la PNL offre
gli strumenti affinché si possa operare consapevolmente su se stessi in
maniera dinamica e veloce, con il modello della PNL ci si interessa al
processo che conduce al risultato finale, l’attenzione quindi si pone su
quante scelte la persona abbia a disposizione in quel momento per
cambiare comportamento. È perciò concreta e rapida nei risultati.
Possiamo quindi dire che la PNL ha dato un contributo interessante allo
studio della comunicazione. Infatti ognuno di noi, oltre ad essere diverso
dallaltro, è diverso anche nel modo in cui comunica. Entrando
nell’affascinante mondo della PNL impariamo ad osservare le differenze
fra le persone e a comprendere quanti diversi significati possiamo dare ad
un solo atteggiamento.
Oggi la Programmazione Neuro-Linguistica è sinonimo di crescita
personale, di perseguimento di obiettivi e di rispetto dell’altro come essere
unico e irripetibile. Inoltrenon dobbiamo dimenticare che La PNL trae le
sue origini da diverse discipline, tra cui la psicologia linguistica, la
cibernetica (che migliora le potenzialità dell’uomo) e la teoria dei sistemi,
e questo è uno dei motivi per cui è in grado di abbracciare tutte le aree
della vita di ognuno di noi continua ad evolversi diventando via via sempre
più potente.

Comunicare e coinvolgere: i sistemi rappresentazionali

Capire il punto di vista degli altri è importante. Immedesimarsi negli altri,
interpretarne i comportamenti e intuirne le esigenze è uno strumento che ti
tornerà molto utile per imparare a valutare una persona. Più conosci una
persona più vantaggi avrai su di essa. Attraverso lo studio e l’analisi dei
sistemi rappresentazionali, infatti, la PNL ci offre un validissimo aiuto per
capire come entrare da subito in sintonia con le persone.

Impariamo come. Ci sono persone che ragionano in termini:

Visivi: hanno un tono di voce molto alto, una respirazione veloce e fanno
poche pause. Hanno una postura eretta e lo sguardo alto. Inoltre hanno una
forte immaginazione, traggono da ogni avvenimento la parte visiva
memorizzandola e trascurando gli altri elementi. La loro gestualità è alta,
descrittiva, le mani hanno la tendenza a muoversi verso l’esterno, con i
palmi aperti a taglio, rivolti verso il basso (indicatori).

Altri ragionano invece in termini:

Uditivi: hanno un tono di voce molto armonico e modulare. La forte
tendenza ad elaborare molto le parole. La loro gestualità è a “direttore
d’orchestra“, ovvero muovono le mani a tempo con le parole, e le tengono
vicino alle orecchie. Hanno la tendenza a spostare la testa verso la fonte
del suono. Sono anche molto logici, con le mani che ruotano per
argomentare le loro idee.

Cinestesici: hanno un tono di voce molto basso e fanno delle pause
piuttosto lunghe, assaporando ogni singola sensazione. Hanno la tendenza
a dare molta importanza alle sensazioni che provano o che hanno provato.
La loro gestualità si protrae dall’esterno verso il proprio corpo, giungendo
a volte fino all’autocontatto. Lo sguardo è basso, le spalle rilassate, il
respiro profondo e addominale. Hanno la tendenza ad avere il palmo delle
mani spesso rivolto verso l’alto, in modalità propiziatoria.

Cos’è la comunicazione persuasiva?

È un’affascinante tecnica di comunicazione che consente di raggiungere
gli obiettivi sfruttando l’azione persuasiva che passa attraverso i così detti
“Canali Sublimali”. Il gesto, la simbologia, il comportamento
conseguente, il ruolo assunto dall’operatore esperto di tecniche di
comunicazione nel dialogo, o il modo di porgere la parola stessa,
costituiscono i fattori determinanti della comunicazione persuasiva.
L’impatto è subliminale. Fa leva sulle reali esigenze dell’interlocutore
senza che questi anteponga barriere difensive e stimola tali bisogni al fine
di ottenere il consenso in modo naturale per entrambi gli interlocutori. Ti
sei mai chiesto in che modo avviene la persuasione? In che modo puoi
scoprire se qualcuno sta facendo della persuasione nei tuoi confronti?

Come usare a tuo vantaggio le tecniche persuasive?

Poiché la persuasione passa attraverso i così detti canali sublimali, ossia
quei canali che agiscono sotto la soglia percettiva della coscienza,
funziona solo se il messaggio da mandare è un po’ nascosto. Arriva dritta
nell’inconscio senza subire il filtro della coscienza, senza cioè, il nostro
controllo consapevole. Ora immagina questa situazione:

Esempio pratico: un formatore apre un seminario prima che nessuno
abbia fatto alcun intervento dicendo: «recenti studi hanno dimostrato che
la persone che intervengono durante i seminari lo fanno perché hanno dei
complessi di inferiorità, perché si sentono inferiori». Detto ciò il formatore
cambia subito discorso. Cosa succede a questo punto nella sala? Questa è
una vera e propria azione di condizionamento. Inevitabile a questo punto
l’effetto panico su chi vorrebbe intervenire il quale penserà «avrò un
complesso».

Per capire la differenza tra comunicazione persuasiva e comunicazione

normale è molto importante prestare attenzione alle “sfumature”, ossia gli
sguardi, le pause, i gesti, l’abbassamento di tono, particolari forme
linguistiche. È molto importante saper sfruttare al meglio questi elementi,
è per questo motivo che tanti comunicatori, pur possedendo la stessa
preparazione e padronanza della lingua, gli stessi argomenti, lo stesso
look, presentano però differenti capacità persuasive.

Le basi della comunicazione persuasiva

La vera differenza tra la comunicazione normale e quella persuasiva sta
nell’obiettivo. Avrai notato che chi vuol sedurre solitamente lancia delle
parole mirate, dei gesti, delle occhiate che hanno una finalità ben precisa:
ottenere il raggiungimento di uno scopo. Lo stesso look che usa è
importante. Nella vendita ad esempio sedurre è semplicemente fare della
persuasione professionale. Nel momento in cui nasce un’opera di
seduzione, infatti, sta nascendo una vera e propria persuasione. È molto
importante ai fini di una buona azione persuasiva che il tuo obiettivo di
persuasione sia ben chiaro.

IL NOSTRO CERVELLO

Proviamo adesso a capire come funziona il nostro cervello. Esso è
suddiviso in due emisferi.
Un emisfero più grande preposto all’elaborazione delle immagini, delle
emozioni e della creatività.
Un emisfero più piccolo preposto al linguaggio e alla logica.
Lavorano in coppia, aiutandosi. Infatti quando arriva un’immagine
dall’emisfero più piccolo, è l’altro che la fa diventare concreta. Ascoltarsi,
lasciare emergere le immagini del proprio mondo interiore, non significa
smettere di esercitare la propria mente razionale. Nella persuasione è
fondamentale usare l’emisfero creativo ed emotivo infatti:

 Nella com. efficace la parte logica (il verbale) incide solo per un 7%
 Se voglio gestire una com. efficace devo interagire con l’inconscio e
agire sull’ emisfero dell'emotività
Nell’ambito della comunicazione infatti:
il non verbale incide per una percentuale del 55%
il tono di voce (o comunicazione paraverbale) per una percentuale del
38%, e il contenuto (o comunicazione verbale) solo per un 7%.

Ma qual è lo scopo della comunicazione non verbale?

1. Sostiene la comunicazione verbale
2. Può modificare, completare o sostituire la comunicazione verbale
3. Esprime molte più cose della comunicazione verbale
4. Esprime le emozioni
5. Non si può controllare (… difficile mentire con il non verbale… )
6. Trasmette informazioni sulla persona

Per lo studio della comunicazione non verbale dobbiamo considerare lo
studio di altre discipline come la:

 Prossemica che studia lo spazio che interponiamo tra noi e l’altro
 Cinesica analizza movimenti di parte singole del corpo
 Paralinguistica considera invece i suoni e rumori non legati al
parlato (sospiri, tamburellare con le dita, etc.)


Viaggio nella storia della Comunicazione

La facoltà di comunicare è stata determinante per l'evoluzione dell’uomo e per il suo progresso culturale. Per questo la ricerca di mezzi e tecnologie adatte per gestire e controllare l'informazione ha caratterizzato la storia di ogni civiltà. Ogni nuovo strumento del comunicare ha profondamente trasformato la cultura e la società. Capire in che modo le tecnologie della comunicazione del passato abbiano influito sulle trasformazioni della società , è il mezzo per capire i cambiamenti di oggi, e cercare di indirizzarli.
Molti e importanti sono stati gli studiosi (McLuhan, Innis, Ong, Goody e tanti altri) del fenomeno e ora analizziamo brevemente le tappe fondamentali di tale vicenda.
La scritturaLa prima tecnologia della comunicazione che l'umanità ha sviluppato, e senza dubbio la più importante, è la scrittura. La sua comparsa nella storia dell'uomo sembra risalire alla metà del quarto millennio a. C., nella zona della Mesopotamia , abitata all'epoca dai Sumeri.
In seguito molti sistemi di scrittura sono stati inventati autonomamente da altre civiltà, in tempi diversi e in diverse zone del mondo: i geroglifici egiziani risalgono al 3000 a. C., come la scrittura indiana, mentre gli Aztechi svilupparono la loro scrittura solo nel 1400 d. C. Le prime forme di scrittura furono tutte essenzialmente ideografiche: scritture cioè in cui ad ogni simbolo corrisponde un concetto o un'idea. Questo sembra indicare la probabile evoluzione da precedenti forme di rappresentazione con figure. Solo più tardi alcuni dei simboli ideografici furono usati per rappresentare non interi concetti ma le prime sillabe delle parole che esprimevano tali concetti. Fu probabilmente questo il passaggio di mezzo che portò allo sviluppo della scrittura fonetica alfabetica, quella scrittura cioè in cui i simboli rappresentano singoli suoni. I primi esempi di questa nuova forma di scrittura appaiono, sempre nella zona mediorientale, intorno al 1500 a.C. Ma i Greci introdussero i segni per le vocali e completarono l'evoluzione della scrittura intorno all'ottavo secolo a.C.

ConseguenzeLe conseguenze dell'invenzione della scrittura furono enormi trasformando la mente umana più di qualsiasi altra invenzione.
Con il passare dei secoli, essa venne sempre più considerata come una funzione naturale. Probabilmente molte nostre capacità di conoscenza sono state "informate" dalla scrittura. Inoltre il sistema di rappresentare in modo astratto il pensiero, non più con figure, ma con l'alfabeto portò alla nascita del formare concetti per mezzo del ragionamento razionale e del pensare in modo più analitico.
In sostanza la scrittura alfabetica trasforma in testo quello che il linguaggio elabora come oggetto: l’uomo articola il pensiero in un insieme di concetti, argomentazioni e dimostrazioni. E lo stesso studio dell’origine dell’uomo (filosofia) nasce solo in Grecia e solo dopo l’introduzione dell'alfabeto.
La scrittura ebbe anche un ruolo fondamentale nel processo di civilizzazione dell'uomo: la fine del nomadismo, lo sviluppo delle economie di scambio, la nascita dello stato furono possibili solo con l'invenzione della scrittura. L’uomo poté tenere conto delle merci scambiate e immagazzinate, scrivere le leggi, non considerare più importante il capotribù ma il sovrano che per legge comandava la società perché difensore delle leggi stesse.

La stampa
Il secondo grande passaggio storico nella storia delle tecnologie della scrittura è stata l'invenzione della stampa da parte di Gutenberg alla metà del 1400. Anche in questo caso molti studiosi hanno mostrato come la stampa abbia avuto enormi effetti sulla cultura occidentale: la modernità coincide con l'era della stampa.
Essa fece maturare alcuni fenomeni che erano iniziati con la diffusione della scrittura alfabetica. Il concetto di testo come sistema coerente di idee (trattato) o di fatti (romanzo) esposte in modo lineare e in sequenza divenne definitivamente la base della conoscenza. Anzi, grazie all’aiuto di una tecnica che fissava definitivamente il testo e ne moltiplicava gli esemplari identici, si rafforzò il concetto di opera autentica ed originale, e quella di autore unico responsabile dei suoi contenuti. Con la stampa scompariva pian piano la figura del copista, spesso autore egli stesso e dunque spinto a introdurre nella copia le sue idee ed i suoi commenti. Nasce così l’autore.
Inoltre la riproduzione del testo era affidata a persone diverse dallo studioso, e ciò non lo obbligava a conservare una copia del testo. Infine, il libro stampato costava meno ed era molto più maneggevole del manoscritto; dunque permetteva di considerare la lettura tre le attività private dell'individuo. Infatti le discipline moderne che studiano la rielaborazione dee concetti, si affermarono solo dopo l'invenzione della stampa.


EFFETTI SOCIALI
Importanti furono anche gli effetti sociali della nuova tecnologia di riproduzione del sapere. La stampa, infatti, aumentò notevolmente la diffusione dei testi , anche se ci vollero decenni!! ), essa oltrepassò la ristretta cerchia degli specialisti, per raggiungere un pubblico sempre più numeroso e posto in fasce sociali nuove come la borghesia. Se da una parte ciò determinò una diffusione del sapere sconosciuta fino ad allora ed una progressiva acculturazione delle nuove classi sociali, dall'altra la stessa diffusione agì sul modo di scrivere sia dal punto di vista della lingua, con una forte spinta al normalizzarla anche dal punto di vista ortografico, sia da quello dei contenuti.
La diffusione del sapere e delle informazioni venne amplificata con la nascita, nel diciottesimo secolo, dei primi giornali periodici di informazione. I giornali ebbero subito una fortuna grandissima tra le nuove classi sociali, che in essi trovarono un importante mezzo di passaggio di idee, ed uno strumento di battaglia politica e culturale. Nacque così il concetto di "opinione pubblica", insieme delle idee di un pubblico padrone di informazioni sufficienti per formulare giudizi sui fatti politici e culturali.

La nascita delle telecomunicazioni e delle tecnologie dell'immagine
A partire dall'Ottocento la storia dei mezzi di comunicazione si legò in modo definitivo allo sviluppo tecnologico ed industriale, subendo una accelerazione impressionante. Due furono le grandi innovazioni portate dal secolo scorso: la nascita dei primi sistemi di comunicazione a distanza (radio, telefono..), lo sviluppo delle prime tecnologie dell'immagine (cinema, animazione, fotografia).
Tra il 1830 e il 1840, l'invenzione e la diffusione del telegrafo elettrico rese possibile per la prima volta la trasmissione di un segnale a distanza in tempo reale: nacquero così le telecomunicazioni. Negli stessi anni Louis Daguerre sviluppò la fotografia, che per la prima volta permise la produzione di immagini della realtà mediante un apparato meccanico. L'importanza di questa invenzione fu capita immediatamente dalle grandi menti del tempo.
Il poeta francese Charles Baudelaire, lamentando il rischio che tale modo di produrre immagini facesse dimenticare la funzione dell'artista, dimostrò però di percepire, pur se in modo pessimistico e tipicamente romantico, la grande novità di un sistema che avrebbe permesso la diffusione sociale dei mezzi di rappresentazione visiva.

MA…una vera e propria esplosione nelle tecnologie della comunicazione si verifica nell'ultimo ventennio del secolo. Nel 1876 Graham Bell brevettò il telefono, rendendo possibile la comunicazione vocale a distanza. Thomas Edison (al quale dobbiamo tante altre invenzioni, tra cui quella della lampadina) inventò i primi sistema per la registrazione e riproduzione meccanica del suono: il fonografo e il grammofono.
Ma il vero e proprio ingresso trionfale nel secolo dei media si colloca nel 1895, anno in cui i fratelli Lumiere a Parigi riuscirono a sviluppare un sistema per la creazione e la riproduzione di immagini in movimento: era nato il cinema. In pochi anni intorno a questa tecnologia di produzione e riproduzione di immagini in movimento si sviluppò la prima vera forma di industria dello spettacolo, dando inizio ad un processo che percorre tutto il Novecento per arrivare fino alla odierna differenziazione tra industria delle comunicazioni e industria dello spettacolo.

 Il secolo dei media
 Il ‘900 è il secolo dei media.
Varie sono state le ramificazioni delle tecnologie della comunicazione ( sviluppo di nuovi strumenti, evoluzione e diffusione sociale dei media).
Nel 1920, grazie alle ricerche di Guglielmo Marconi sulla trasmissione di suoni a distanza mediante la modulazione di onde elettromagnetiche, iniziarono negli Stati Uniti le prime trasmissioni radio. La radiofonia è stata il primo sistema di comunicazione in grado di inviare messaggi in tempo reale a milioni di persone nello stesso momento e nelle loro case: il primo vero e proprio mass medium. Per questo essa ha avuto un ruolo tanto importante nella comunicazione politica di quegli anni.
Negli Stati Uniti, poi, sin dalle origini, la comunicazione radiofonica è divenuta un'impresa commerciale che si sosteneva mediante la pubblicità, dando così un ulteriore sviluppo all'industria dell'informazione e dello spettacolo.
Negli anni trenta infine, mentre il cinema diveniva prima sonoro e poi a colori, iniziarono i primi esperimenti di trasmissione a distanza di immagini in movimenti mediante onde elettromagnetiche. Nel novembre del 1936 la BBC inaugurò a Londra il primo servizio di trasmissioni televisive. Nel giro di trenta anni la televisione si è diffusa in tutto il mondo, divenendo il mezzo di comunicazione di massa più efficace e persuasivo che l'uomo ha fino ad ora sviluppato, e soprattutto contribuendo ad una radicale trasformazione delle abitudini di vita e delle relazioni sociali in tutti i paesi dell'occidente, e non solo.